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San Nicola

BARI

    Il legame che si instaura tra un santo patrono e una città è talvolta qualcosa di indissolubile che sfugge a logiche umane; ma ciò che lega la popolazione barese al proprio patrono San Nicola assomiglia più a una fusione in un unico elemento avvenuta nel crogiolo di una città che da secoli è l'urna che custodisce gelosamente le reliquie del santo.
L'unione col santo, probabilmente nato a Pàtara di Licia tra il 260 e il 280, risale al secolo X, periodo in cui la città di Bari si trovava sotto la dominazione dei Normanni che avevano duramente lottato contro le forze papali e bizantine per avere il controllo di un territorio che era considerato tra i più ricchi del Sud italico, ma che successivamente allo spostamento della residenza del conquistatore Roberto il Guiscardo presso Salerno, conobbe un periodo di crisi.
Fu allora che le autorità cittadine decisero di trafugare le spoglie del vescovo di Myra, già venerato a Bari, cui erano state dedicate alcune chiese, affinchè la città potesse affidare le proprie sorti a un santo così potente e salvarne i resti che sarebbero finiti nelle mani dei turchi che ormai imperversavano in quei territori dell'Asia Minore.
Secondo alcune fonti (La leggenda di Kiev, testo russo del 1094 circa), San Nicola sarebbe apparso in sogno ad un sacerdote barese comunicandogli la volontà di risiedere nella città pugliese.
Agli inizi del 1087 circa 62 marinai con commercianti e schiavi partirono su tre navi cariche di grano e cereali verso Antiochia (Siria) e mentre i commercianti svolgevano la normale attività di compravendita, i marinai si recarono nella città di Myra presso la chiesa che custodiva le reliquie e dopo averle trafugate infrangendo il sarcofago, le condussero a bordo delle navi che lasciarono velocemente le coste turche per timore di imbattersi in combattimenti contro i saraceni.
Le imbarcazioni dovettero affrontare un lungo e periglioso viaggio di ritorno superando non pochi pericoli e tempeste.
Alfine la spedizione giunse nelle sicure acque pugliesi entrando nel porto della città di Bari proprio il pomeriggio del 9 maggio 1087, accolta dalla popolazione in festa che aveva precedentemente appreso la notizia del ritorno con il prezioso e mistico tesoro che fu deposto temporaneamente presso il monastero barese di San Benedetto fino alla costruzione dell'odierna Basilica di San Nicola, imponente gioiello del romanico pugliese.

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