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Maria SS. di Valleverde

BOVINO

    ...arroccata sull'estremità meridionale dell'Appennino Dauno, a 647 m sopra il livello del mare, sorge in posizione strategica sull'unica via consolare tra Napoli e la Puglia, l'antica città di Bovino. Frequentata già nel Neolitico e menzionata da Polibio e da Plinio come Vibinum, è stata municipium e colonia romana. La comunità accolse ben presto la fede cristiana: fonti accreditate fanno risalire le origini della sua Diocesi alla metà dell'anno 500 d.C. Dopo il crollo dell'impero romano, fu più volte distrutta e ricostruita a opera di diversi popoli: Longobardi, Saraceni, Bizantini. Dal X secolo fu sede episcopale ed ebbe la sua Cattedrale, magnifico esempio di architettura romanica. Nel 1045 fu conquistata da Drogone il Normanno, Conte di Puglia, che eresse il Castello sulle rovine di una roccaforte romana; successivamente ampliato da Federico II, del Castello è oggi ammirabile l'imponente Torre e l'annesso Cassero. Dopo aver subito il governo di varie signorie e feudatari, nel 1575 Bovino passò sotto il feudo dei Guevara, potenti signori della Navarra e vicinissimi ai Borboni, che la governarono per oltre tre secoli assicurando pace e prosperità e facendo del Castello una ricca ed elegante dimora gentilizia (il Palazzo Ducale dei Guevara Suardo), nonchè vivace centro culturale che ospitò numerosi illustri personaggi, tra cui Torquato Tasso, Giovan Battista Marino, Maria d'Austria, Papa Benedetto XIII. Nella cappella privata dei duchi di Bovino si conservano varie reliquie di Santi e una Spina della corona di Gesù, probabilmente doni elargiti dai papi Gregorio XIII e Innocenzo VIII ai Duchi Guevara loro parenti. Testimonianze dell'antichissima storia di Bovino sono conservate nel Museo Civico (Palazzo Pisani), nella Biblioteca Diocesana (dislocata nel Palazzo Vescovi-le) e nel Museo Diocesano sito nell'ala gentilizia del Palazzo Ducale. Imperdibili sono gli scorci panoramici e il Borgo Antico che si caratterizza per l'armonia della struttura urbanistica, tra le stradine in acciottolato in pietra di fiume e le case adornate da stemmi e portali, di cui se ne contano circa 800. Il complesso dei monumenti, degli scorci e della storia fanno della città una delle perle dell'Appennino Dauno, che vanta dal 2003 il riconoscimento di “uno dei borghi più belli d'Italia”.

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