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San Cataldo

TARANTO

La città di Taranto e le sue acque sono ormai da tempi lontanissimi custodite dalla figura di San Cataldo, festeggiato il 10 maggio in un connubio quasi inscindibile tra terra e mare. Nato in Irlanda intorno al Quattrocento, dopo la conversione al cristianesimo assieme ai suoi genitori e una vita dedita alla preghiera e al sacrificio, fu ordinato dapprima sacerdote, poi vescovo da San Patrizio.
Decise quindi di intraprendere un viaggio in terra Santa, secondo le consuetudini del tempo, vestito da pellegrino.
Il viaggio è però avvolto da un alone di mistero e misticismo. Secondo la leggenda, infatti, mentre si trovava prostrato davanti al Santo Sepolcro gli sarebbe apparso Gesù che gli avrebbe detto di recarsi proprio nella città di Taranto per avviare un'opera di evangelizzazione e salvarla dal persistere del paganesimo.
Cataldo salpò verso le coste pugliesi a bordo di una nave greca, ma durante la traversata questa fu sorpresa da una forte tempesta; la tradizione vuole che il santo avesse lanciato in mare un anello per placare la tempesta e proprio in quel punto del Mar Grande si sarebbe formata una sorgente di acqua dolce chiamata proprio “Anello di San Cataldo”. Giunto a Taranto compì la sua opera di evangelizzazione eliminando i residui della cultura pagana e facendo edificare chiese cristiane.
L'8 marzo tra il 475 e il 480, Cataldo morì in quella città che la sua stessa fede in Cristo aveva indicato come sua dimora terrena.
Le sue spoglie furono seppellite nella Chiesa di San Giovanni in Galilea e poi per lungo tempo dimenticate. Secondo la tradizione ormai adottata dai tarantini, le reliquie del santo sarebbero tornate alla luce nel 1071 durante i lavori di riedificazione della cattedrale della città precedentemene distrutta dai saraceni. I tarantini si trovarono al cospetto di un'imponente tomba presso la quale fu ritrovata una croce d'oro di fine fattura tipicamente medievale, sulla quale era inciso il nome di Cataldo.
Successivamente le reliquie furono traslate sotto l'altare maggiore della splendida cattedrale incastonata come una preziosa perla nel Borgo Antico di Taranto, luogo in cui la fede verso il proprio protettore si rinnova e rinsalda ogni anno in occasione delle celebrazioni cittadine in suo onore.

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