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Sant'Antonio Abate

NOVOLI

Non si conosce con esattezza a quando risalga la venerazione dei novolesi per il santo del fuoco, ma probabilmente è da ritenere molto antica e riconducibile a epoca bizantina come bizantine è anche quella per San Biagio, Santo Stefano, San Nicola e Sant'Andrea a cui i novolesi hanno dedicato delle chiese.
Con certezza si può affermare che il monaco egiziano è venerato a Novoli da almeno quattro secoli, se è vero che già nel 1640 si avvia la costruzione della chiesa a lui dedicata, nel luogo di una preesistente cappella; nel 1664 l'autorità civile e il clero chiedono al vescovo mons. Luigi Pappagoda il riconoscimento del santo come protettore, privilegio concesso dalla Sacra Congregazione dei riti nel 1737.
Nel 1924 la Chiesa si arricchisce di una reliquia del santo taumaturgo, donata dalla città lucana di Tricarico su richiesta del capitolo novolese.
A Novoli, i festeggiamenti in onore del Santo iniziano il 7 gennaio con il Novenario per culminare poi il 16 gennaio, vigilia della festa, giorno in cui si svolgono i momenti più sentiti e salienti della devozione popolare, ricchi di celebrazioni religiose e civili: la benedizione degli animali, la processione con la reliquia e il simulacro del Santo, la suggestiva accensione della “fòcara”, il lancio dei palloni aerostatici, le gare di fuochi pirotecnici.
Sant'Antonio Abate è noto come santo del fuoco e protettore degli animali perchè la cultura popolare gli ha attribuito la facoltà di proteggere tutti gli animali da stalla e da cortile. Nell'iconografia più diffusa, il santo è raffigurato con un maiale accanto e in mano un lungo bastone in cima del quale vi è un campanello, nell'altra ha un libro su cui è dipinto del fuoco.
Il patronato sugli animali da stalla è certamente l'aspetto più noto del culto popolare di Sant'Antonio e sopravvive simbolicamente con la benedizione degli animali, prevista dal “Rituale Romano”, che a Novoli viene impartita la vigilia della festa, il 16 gennaio prima di una lunga e sentita processione durante la quale il simulacro del santo viene portato in spalla per le vie del paese.

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